Si è conclusa da ormai qualche giorno la supercoppa italiana giocata in Arabia. Tra tutto l’inutile circo mediatico costruito attorno alla coppa araba, un episodio in particolare ha attirato la nostra attenzione: l’intervista registrata ad una manciata di ore dalla finale da parte dell’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo. Il tutto parte con un preambolo, dove spiega come la decisione di cancellare il minuto di silenzio inizialmente programmato per la morte di Aldo Agroppi (durante le semifinali), abbia permesso a TUTTI di evitare una brutta figura. Alla Lega sicuramente, viste le bordate di fischi riservate l’anno scorso dai tifosi sauditi nei confronti di Gigi Riva e Franz Beckenbauer, da poco venuti a mancare. Affermare che la scelta di rimandare il ricordo di un grande campione sia stata dettata da un nobile intento è un’offesa alla sua memoria e all’intelligenza di chi legge queste parole. Dopo questa breve parentesi, l’AD si dilunga in un delirio vomitevole, in cui racconta come la Lega sia entusiasta della collaborazione con l’Arabia Saudita e come si stia valutando l’ipotesi di giocare una partita di campionato in terra araba. Terra dove i diritti umani, soprattutto quelli delle donne, vengono quotidianamente calpestati e dove recentemente è stato superato il record di condanne a morte per impiccagione (tanto per dirne una). Alla domanda “Vedremo una partita di serie A qui?” risponde testualmente “Ci stiamo lavorando da cinque anni, in stile NFL, ci piacerebbe molto. Sarebbe un fatto rivoluzionario che oggi non è ancora possibile dai regolamenti, ma resto ottimista”. Questa è la risposta di uno dei colletti bianchi che dovrebbe garantire un futuro migliore al nostro calcio, tutelando le società (non solo economicamente) e ponendo al centro dell’attenzione il tifoso locale, che come sempre è relegato ad un semplice pollo da spennare in ogni occasione. C’è ancora qualche ciarlatano che non vede l’ora di importare il modello degli sport americani in Italia. Partite ogni 2 giorni in qualsiasi luogo del mondo, stadi che diventano salotti e prezzi alle stelle, questo è il sogno della nostra Lega calcio.
Tra le varie risposte ridicole pronunciate durante l’intervista, De Siervo si giustifica addirittura affermando che tutto questo non sia solo una spudorata questione di soldi. Più che un’intervista è sembrata una vera e propria presa per il culo nei confronti di chi, come noi, crede ancora nell’essenza di un calcio popolare. D’altronde non ci si poteva aspettare nulla di meglio da un personaggio che, fino a poco tempo fa, si professava paladino della lotta contro la violenza sulle donne, e, dopo qualche mese non si nasconde dichiarando tutta la sua stima nei confronti dell’Arabia Saudita, paese che ancora oggi impone
alle femmine di “obbedire” al loro tutore maschile. L’ipocrisia di chi raccomanda a calciatori e arbitri di leggere poesie e marchiarsi il viso con un segno rosso in occasione della giornata contro la violenza sulle
donne e, allo stesso tempo, stringe accordi con un regime che le opprime, è davvero ridicola. Basta qualche milione in più per bendarsi gli occhi e far finta di niente, ma d’altronde loro sono quelli che “Vogliamo far capire ai tifosi in maniera comprensibile come non sia accettabile in nessun modo un atteggiamento violento nei confronti di nessuno, tantomeno verso le donne che diciamo di amare”. Forse ogni tanto, stando in silenzio, si farebbe una figura migliore. Il recente cambio di rotta in curva, ci ha fatto prendere (senza il minimo dubbio), la decisione di non seguire più la nostra squadra in queste assurde competizioni.
Non ci piegheremo alle scelte di una Lega che ha deciso, con estrema fermezza e ritrovato fervore, di sputare in faccia alla passione di milioni di tifosi, vendendosi l’anima per qualche sporco milione di euro in più. Chissà come mai, in Inghilterra e in Germania (per citare 2 grandi campionati), le federazioni riescono a sopravvivere benissimo giocando la supercoppa di fronte ai loro tifosi, ottenendo annualmente un grande riscontro da parte del pubblico locale. Speriamo il popolo interista possa seguirci in questa decisione, augurandoci di vedere stadi vuoti e silenziosi ad ogni futura partita di supercoppa.

Vergognatevi, schiavi d’Arabia!